È una presenza silenziosa e rassicurante per San Miniato quella del
Monastero delle Clarisse in via Pietro Bagnoli. Quando percorriamo la strada
dove si trova il Monastero, presi dai vari problemi della vita, un pensiero va
sempre alle Clarisse che pur nella regola della clausura hanno sempre svolto
una parte attiva nella vita della città. La preghiera, l’istruzione attraverso
la scuola, l’accoglienza alle famiglie di immigrati. Da non dimenticare il
ruolo svolto nei momenti di
difficoltà come i tragici giorni nel corso dei quali San Miniato venne a
trovarsi sulla linea del fronte nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In
quei giorni centinaia di persone trovarono rifugio nello storico convento delle
Clarisse. Tanto altro ci sarebbe da dire.
Nel pomeriggio di ieri pensando all’incontro che ci sarebbe stato la sera –
Chiara: povertà e letizia oggi – mi tornava in mente il titolo di una poesia
del caro Don Luciano Marrucci “Ultima luce del sagittario”. Sono andato a
rileggerla e mi ha colpito l’inizio della poesia, dove è scritto:
“Non
invidiate
L’ultima luce del sagittario
L’ultima luce del sagittario
Ora che il buio d’una Cattedrale
Immensa
La consuma.”
Il Monastero di San Paolo è rimasto a San Miniato quale ultima luce del sagittario, tutti insieme dobbiamo fare in modo che non si spenga, che resti quale punto di riferimento della città, e non solo, e anche perché la grande cattedrale non resti al buio.
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